Lettura Sap 2,23–3,9 | Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono. Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza resta piena d'immortalità. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come l'offerta di un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno, come scintille nella stoppia correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità, i fedeli nell'amore rimarranno presso di lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Sapienza 2,23–3,9 | Perché vivere nella giustizia se la sorte dei giusti sembra minacciata e la loro vita troncata dalla violenza? È la grande domanda del libro della Sapienza, che in parte aveva tormentato anche Giobbe: perché i malvagi prosperano e i giusti soccombono? È l’interrogativo che spesso affiora anche nel nostro cuore: perché affannarsi tanto per compiere il bene, per non permettere all’ingiustizia del mondo di prevalere, al male di sconfiggere il bene? «Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà»: ecco la risposta sapiente dell’autore del libro. Quanti giusti sono morti per compiere il bene, per non rinunciare a vivere nell’amore! Una vita spesa nell’amore non è una vita sprecata, ma guadagnata per la vita eterna. Forse agli occhi degli uomini le sofferenze e le tribolazioni che si sono abbattute su di loro sono apparse come una sciagura. Eppure, anche se la loro vita è stata breve, essi risplenderanno nel giorno del giudizio e mostreranno che la vera forza sta nell’amore, non nella prepotenza che si impone sugli altri, non nella protezione del proprio orgoglio. Per questo, continua la Sapienza, essi «governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli». Gesù stesso annuncerà nelle beatitudini che i miti «avranno in eredità la terra». La forza che conquista e vince è nella mitezza e nell’amore. L’amore che ha segnato l’esistenza dei giusti sarà un dono per tutti; il mondo intero ne è beneficato. E la loro vita è posta nelle mani di Dio: né il male né la morte potranno prevalere su di essi.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.
Vangelo Lc 17,7-10 | Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".