La vocazione di Abramo
La vocazione di Abramo
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:00

Lettura Ml 3,13-20a | Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il Signore - e voi andate dicendo: "Che cosa abbiamo detto contro di te?". Avete affermato: "È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti". Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve. Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà - dice il Signore degli eserciti - fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Genesi 12,1-9 | Nella confusione e nella dispersione dei popoli il Signore non abbandona mai l’uomo. Se ogni popolo si era costituito una terra dai confini delimitati, con una sua propria lingua, Dio invece chiama Abramo a uscire dalla sua terra, dalla sua patria e dalla sua casa. La storia della salvezza, quella che Dio inizia con Abramo, comincia con un esodo, con un abbandono radicale. È il paradigma di ogni storia cristiana, sia personale che comunitaria. All’inizio di ogni esperienza religiosa c’è sempre il comando fermo di Dio: «Vattene dalla tua terra… verso la terra che io ti indicherò». Questo fermo e duro comando porta a dire che solo obbedendo a questo invito di Dio possiamo ricevere la benedizione, ossia la sua protezione, ed essere a nostra volta benedizione per gli altri, come Dio disse ad Abramo. Il cuore della vocazione di Abramo sta nell’obbedienza alla chiamata di Dio. Abramo deve anzitutto rinunciare ad ascoltare solo sé stesso e a pensare alla sua vita all’interno delle sue prospettive. La chiamata di Dio gli presenta un sogno universale che Dio gli affida come missione da compiere. Abramo obbedisce alla Parola di Dio e accoglie il sogno di Dio sul mondo e sui popoli. Lascia quindi la sua terra e diviene – come Dio stesso gli ha comunicato – principio di unità e di vita per tutti i popoli. Ebrei, cristiani e musulmani lo chiamano «padre di tutti i credenti», di tutti coloro che scelgono di ascoltare Dio e di incamminarsi sulla via che lo stesso Signore ha indicato. È la via di un popolo di cui far parte, di incontri da realizzare, di tappe da percorrere sino a giungere nella terra promessa. La compagnia di Dio è benedizione, vita e prosperità. Abramo ha bi-sogno di non dimenticare che Dio sta sempre con lui. Tale memoria, cuore della vita dei credenti, libera Abramo e ogni credente dalla schiavitù degli idoli. C’è un solo altare accanto a cui piantare la tenda. Abramo sceglie di vivere accanto al suo Signore, non vuole separarsi dal luogo della sua presenza. Sa che il Signore lo accompagnerà nel cammino della vita, anzi, che gli starà davanti per indicargli la strada. Abramo è anche esempio per tutti i credenti: la sua dimora non è stare con sé stesso, ma con il Signore che lo accompagna assieme al suo popolo nelle vie del mondo.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 1

R. Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.
 
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R. 
 
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.


Vangelo Lc 11,5-13 | Poi disse loro: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli", e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!".