Lettura 1Ts 5,1-6.9-11 | Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: "C'è pace e sicurezza!", allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
1Tessalonicesi 5,1-6.9-11 | Paolo vuole mettere in guardia i tessalonicesi dall’ansia di conoscere e calcolare giorno e ora della venuta di Gesù. Egli «verrà come un ladro di notte». Del resto, lo stesso Gesù aveva avvertito i discepoli: «Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa» (Lc 12,39). Il ladro, purtroppo, arriva sempre inatteso. Così anche sarà della venuta di Cristo. L’unica certezza che abbiamo sull’ultimo giorno è che verrà improvvisamente e inaspettato. Per questo è necessario vegliare «tutta la notte». Per coloro che vivono senza darsene pensiero, in «pace e sicurezza», il giorno del Signore verrà all’improvviso e si rovescerà su di loro come una rovina, una grande rovina senza possibilità di scampo. A molti succederà come a quel ricco stolto che disse a se stesso: «Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!» (cfr. Lc 12,16-20). L’apostolo chiede di stare sempre svegli e vigilanti, ossia di essere «figli della luce», «figli del giorno», come coloro che vivono appunto alla luce della Parola di Dio e nella chiarezza dell’amore. Chi non ascolta la Parola vive «nell’oscurità» e si comporta come «uno che dorme». L’uomo del giorno è sobrio, non si lascia sopraffare dalle proprie preoccupazioni. È pronto invece alla buona battaglia della fede per sconfiggere il male e far prevalere il bene. Sa quindi indossare le armi adeguate: quelle più importanti sono la fede, la carità e la speranza. Sono armi di Dio che garantiscono la vittoria, anzi la portano già in sé immancabilmente, se il credente le indossa e ne fa uso. Il Signore, infatti, ha già raccolto i credenti nella sua comunità destinandoli così al-la salvezza.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 26(27)
R. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Vangelo Lc 4,31-37 | Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: "Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!". E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: "Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?". E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.