Preghiera per la comunità
Preghiera per la comunità
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Col 1,9-14 | Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio. Resi forti di ogni fortezza secondo la potenza della sua gloria, per essere perseveranti e magnanimi in tutto, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Colossesi 1,9-14 | Paolo non ha fondato e non conosce personalmente la Chiesa di Colossi, ma l’amore che ha per loro lo spinge a pregare senza interruzione: «Non cessiamo di pregare» scrive loro. La preghiera per i fratelli manifesta la profondità del legame che unisce i discepoli di Gesù anche se sono lontani nello spazio. Paolo specifica anche l’intenzione della preghiera: perché «abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale». L’apostolo sa bene che non si può vivere la fede senza ascoltare la Parola di Dio ogni giorno. Solo così si ha la «sapienza» e l’«intelligenza spirituale» che permettono di conoscere quale sia la volontà di Dio. La conoscenza del Vangelo non è una somma di teorie, ma l’accoglienza nel proprio cuore del disegno di amore che Dio ha per noi e per il mondo. È questa la conoscenza spirituale da conquistare. E la si ottiene accogliendo lo Spirito che, attraverso le Sante Scritture, rivela la volontà di Dio sul mondo. Da questa conoscenza spirituale sgorga per il credente la forza per comportarsi in maniera degna del Signore. La vita del credente non è il frutto di uno sforzo volontaristico; è la conseguenza, anche faticosa, dell’impegno ad amare il Signore e a «piacergli». Sì, la vita cristiana consiste nel «piacere» a Dio «in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio». Da questa conoscenza di Dio, che è comunione di amore, nascono i frutti in opere buone. Senza alcun nostro merito, noi tutti, che eravamo lontani, facciamo ora parte della moltitudine dei santi che, da Abele fino alla fine della storia, compone l’umanità redenta. È un popolo grande non più sottomesso al potere tirannico del male e libero dalla paura di essere preda di invisibili potenze cosmiche. Noi abbiamo ottenuto già la redenzione da ogni schiavitù: siamo cittadini del regno del Figlio ove l’unica legge è quella dell’amore, del dono di sé agli altri.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)

R. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
 
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.


Vangelo Lc 5,1-11 | Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca". Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore". Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.