La scala che congiunge il cielo con la terra
La scala che congiunge il cielo con la terra
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Gen 28,10-22a | Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto". Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo". La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: "Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai, io ti offrirò la decima".


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Genesi 28,10-22a | La vicenda di Bethel si aggiunge immediatamente alla frode della primogenitura e al consiglio che Rebecca dà a Giacobbe di fuggire dalla casa. Giacobbe stanco del viaggio si ferma a riposare in un luogo deserto. E sogna una scala che congiunge il cielo con la terra. Potremmo dire che è il sogno di ogni uomo. La nostra terra è spesso dura come quella pietra su cui posa il capo Giacobbe. Ma Dio manda i suoi angeli che da quel luogo salgono verso il Signore perché Giacobbe non si chiuda nell’orizzonte ristretto del suo mondo. La terra in cui viviamo è tante volte dura ma non è maledetta. Dio spera sempre sul mondo e sempre benedice la terra perché sia fecondata e si realizzi il suo disegno. E i credenti sono chiamati a partecipare a questo sogno che è per tutti i popoli della terra, soprattutto per coloro il cui destino è più pesante e doloroso. Il credente riconosce la presenza del Signore in tutti i popoli della terra – il grande patriarca Atenagora, amava dire: «Tutti i popoli sono buoni» – e sa bene che vuole la loro salvezza. Dio ha posto la sua dimora in mezzo agli uomini. E la comunità dei credenti è chiamata a recarsi nel cuore dei popoli per aiutarli a intraprendere la via della pace. Essa deve essere per tutti i popoli la porta che apre al cielo di Dio. I credenti sono chiamati a camminare con i popoli della terra e per essi salgono e scendono dal cielo. Sono le preghiere che i credenti alzano al cielo per la pace; sono le parole evangeliche che i credenti comunicano a tutti i popoli perché intraprendano la via della giustizia e della pace.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 90(91)

R. Mio Dio, in te confido.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido». R.
 
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. R.
 
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui». R.


Vangelo Mt 9,18-26 | Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: "Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà". Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata". Gesù si voltò, la vide e disse: "Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata". E da quell'istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: "Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme". E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.