Lettura Pr 2,1-9 | Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l'intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l'argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l'equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Genesi 46,1-7.28-30 | La lunga storia di Giuseppe, dei suoi sogni interpretati con gelosia dai fratelli e causa della violenza contro di lui, termina con la narrazione dell’incontro con il padre. Giacobbe, rimasto in Canaan, vuole vedere suo figlio prima che muoia. Decide quindi di recarsi in Egitto. Non può morire senza averlo riveduto. Giacobbe si mette in viaggio. Porta con sé tutti i suoi familiari, perché tutti si riconcilino con quel figlio che era stato venduto agli egiziani. L’incontro con lui è pieno di commozione e riconcilia anche Giacobbe con tutta la sua vita, tanto che esclama: «Posso anche morire». La vera aspirazione di Giacobbe, del popolo di Dio, è che nessuno sia perduto. Per questo si mette in viaggio, anche a tarda età con tutti i disagi e i pericoli, per ritrovare il figlio dei sogni. Al vederlo comprende che la benedizione di Dio si è realizzata. La gelosia violenta e omicida dei fratelli, causata dalla sua predilezione verso il “sognatore”, era frutto del male e motivo per fare crescere i confronti malevoli. Per il Signore, invece, tutto coopera al bene e il più grande è colui che si è fatto schiavo per noi. Le diversità, come i sogni di Giuseppe, erano una ricchezza anche per i fratelli, anche se loro non l’avevano compreso. Anzi lo avevano avversato e persino venduto. I carismi di Giuseppe non erano per la divisione e tanto meno per il conflitto. Al contrario, erano un dono ricevuto dal Signore per il bene comune di tutti.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33(34)
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R.
Vangelo Mt 19,27-29 | Allora Pietro gli rispose: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?". E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.