«In questa città ho un popolo numeroso»
«In questa città ho un popolo numeroso»
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura At 18,9-18 | Una notte, in visione, il Signore disse a Paolo: "Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso". Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio.

Mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale dicendo: "Costui persuade la gente a rendere culto a Dio in modo contrario alla Legge". Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: "Se si trattasse di un delitto o di un misfatto, io vi ascolterei, o Giudei, come è giusto. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra Legge, vedetevela voi: io non voglio essere giudice di queste faccende". E li fece cacciare dal tribunale.

Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di questo. Paolo si trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era rasato il capo a causa di un voto che aveva fatto.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Atti 18,9-18 | In poco tempo, la comunità di Corinto crebbe di numero, ma anche di problemi. Dalle due Lettere che Paolo scrisse loro, conosciamo quanto fosse vivace quella comunità. Non mancavano momenti di grave tensione sino al pericolo di mettere in forse la stessa unità della comunità. Paolo, probabilmente, più volte fu preso da scoraggiamento e paura. Lo sappiamo dalla narrazione di un colloquio notturno che ebbe con il Signore. A un certo momento il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male». Luca aggiunge immediatamente che Paolo decise di fermarsi ancora un anno e mezzo a Corinto per predicarvi il Vangelo. L’apostolo aveva compreso che solo il Signore era la roccia su cui fondare un’azione pastorale efficace e robusta. Era il Signore il vero protagonista della vita della comunità cristiana, tanto da dirgli nella visione: «In questa città ho un popolo numeroso». In questa affermazione c’è un’indicazione per la predicazione del Vangelo nella città. È qui, in questi luoghi di incontro, crocevia di vite diverse, che il Signore vuole suscitare un popolo che le renda più umane e più solidali.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 46(47)

R. Dio è re di tutta la terra.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perchè terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra. R.

Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.
Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama. R.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni. R.


Vangelo Gv 16,20-23a |

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo.

Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.