Dio ha scelto di parlarci per mezzo del Figlio
Dio ha scelto di parlarci per mezzo del Figlio
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Eb 1,1-6 | Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: 'Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato'? E ancora: 'Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio'? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: 'Lo adorino tutti gli angeli di Dio.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ebrei 1,1-6 | La Lettera agli Ebrei, dai tratti di una predicazione rivolta ai cristiani della prima generazione segnati da una opposizione particolarmente dura, si apre con uno sguardo generale sulla storia della salvezza. Appare subito che il protagonista di questa storia è Dio stesso. È lui infatti che ha scelto di iniziare a dialogare con l’uomo fin dai tempi antichi e in diversi modi soprattutto attraverso i profeti. Il Dio della Bibbia non resta nei cieli, lontano dall’uomo, e chiuso in se stesso. Ha scelto per sempre di dialogare con gli uomini. Le Sacre Scritture non sono altro che la narrazione di questo dialogo, anzi sono il dialogo che continua con tutti coloro che le aprono. Ecco perché la spiritualità del credente consiste nel porsi in ascolto della Parola che Dio ci rivolge. Il credente è anzitutto una persona che ascolta. Non a caso l’autore della lettera lamenta la pigrizia dei cristiani nell’ascoltare le Scritture. E avverte che a forza di non ascoltare si diventa «tardi a intendere» (5,11). Per Israele è stato centrale l’ascolto di Dio. La sua storia è iniziata proprio quando Dio ha deciso di parlare agli antichi padri di Israele: «Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti». Mai il Signore ha fatto mancare la sua Parola al popolo di Israele, sia nelle occasioni liete che in quelle dolorose. E se ci sono stati momenti difficili e pesanti nella storia del popolo eletto, essi sono sorti quando il popolo è divenuto sordo alle parole di Dio. Questo è il mistero rivelato che siamo invitati ad accogliere: Dio in questi ultimi tempi ha scelto di parlarci direttamente, senza intermediari, attraverso il suo stesso Figlio. La Parola che stava all’origine della creazione è divenuta carne. E noi, attraverso di essa – è Gesù stesso - possiamo entrare in dialogo diretto con il Padre che sta nei cieli. Tale rapporto diretto con Dio ci salva dalla solitudine e dalla morte. Ascoltarlo, obbedirgli, parlargli, operare secondo la sua volontà è il mistero della nostra salvezza e di quella del mondo.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 96(97)

R. Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
 
Annunciano I cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
A lui si prostrino tutti gli dèi! R.
 
Perché tu, Signore,
sei l'Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. R.


Vangelo Mc 1,14-20 | Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: 'Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo'. Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: 'Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini'. E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.