La vita nuova del discepolo
La vita nuova del discepolo
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Col 3,1-11 | Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria; a motivo di queste cose l'ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Colossesi 3,1-11 | Il discepolo, divenuto un «uomo nuovo», vive già nel mondo inaugurato dal Risorto. Ma guai a illudersi di essere al sicuro dalle insidie del peccato che, come nota la Genesi, è “accovacciato” davanti all’uscio della porta del cuore. Essere una nuova creatura richiede al discepolo di mettere in atto comportamenti conseguenti. Per questo Paolo ricorda ai Colossesi l’esigenza di fare morire «le cose della terra», ossia gli istinti che spingono a vivere per soddisfare solo se stessi. Paolo ne elenca alcuni, a partire dai disordini sessuali sino all’avidità, quali-ficata come idolatria. La sete insaziabile di possedere per sé, infatti, assorbe a tal punto le energie dell’uomo sino a portarlo alla sottomissione del cuore. La discepolanza richiede la lotta contro il peccato e l’impegno per la padronanza sui propri istinti. È un vero e proprio combattimento teso alla diminuzione del proprio orgoglio perché cresca la carità. È la via per realizzare tra i membri della comunità una vera comunione di amore. Per questo l’apostolo richiama alla memoria dei Colossesi la loro passata condotta pagana perché comprendano la grazia che hanno ricevuto entrando a far parte della comunità dei discepoli. Nell’uomo nuovo non c’è più divisione di cultura, di etnia, di condizione sociale, come scrive ai galati: «Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,27s.). L’unione con Cristo relativizza le diversità perché ciò che unisce è molto più forte di ciò che divide.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 144(145)

R. Buono è il Signore verso tutti.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza. R.
 
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
 
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.


Vangelo Lc 6,20-26 | Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: "Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.