Le acque di Merìba
Le acque di Merìba
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Nm 20,1-13 | Ora tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin il primo mese, e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu sepolta Maria. Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne. Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: "Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! Perché avete condotto l'assemblea del Signore in questo deserto per far morire noi e il nostro bestiame? E perché ci avete fatto uscire dall'Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni, e non c'è acqua da bere". Allora Mosè e Aronne si allontanarono dall'assemblea per recarsi all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e la gloria del Signore apparve loro. Il Signore parlò a Mosè dicendo: "Prendi il bastone; tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e parlate alla roccia sotto i loro occhi, ed essa darà la sua acqua; tu farai uscire per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al loro bestiame". Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato. Mosè e Aronne radunarono l'assemblea davanti alla roccia e Mosè disse loro: "Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?". Mosè alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e il bestiame. Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Poiché non avete creduto in me, in modo che manifestassi la mia santità agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete quest'assemblea nella terra che io le do". Queste sono le acque di Merìba, dove gli Israeliti litigarono con il Signore e dove egli si dimostrò santo in mezzo a loro.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Numeri 20,1-13 | Siamo di nuovo durante la traversata del deserto in cammino verso la terra promessa. Quel deserto è come la vita di ogni giorno delle donne e degli uomini di fede. Le difficoltà e gli ostacoli non mancano mai. Quel giorno fu la mancanza di acqua, elemento indispensabile (e ben si capisce che cosa significhi camminare nel deserto senza acqua). Qui si dice, a differenza di altri testi, che il «popolo ebbe una lite con Mosè». In verità, la parola ebraica non vuole indicare quello che capita a tutti noi, cioè di litigare con qualcuno. Si tratta di una messa in discussione di un’azione di Dio che si ritiene profondamente ingiusta, quella di aver liberato un popolo per poi lasciarlo morire! È un’accusa grave, frutto di una continua incomprensione da parte di Israele e della incapacità ad affidarsi al Signore e alla sua protezione. Spesso nei momenti difficili della vita si accusa il Signore di essere ingiusto verso di noi, dimenticando i tanti benefici cha abbiamo ricevuto da lui. Ci si chiude così nel proprio senso di giustizia, nelle recriminazioni e nell’affermazione dei propri diritti, senza l’umiltà di farsi aiutare nel bisogno. Ma il Signore ascolta anche il lamento e non si stanca mai di rispondere a un popolo che si crede oggetto di ingiustizia. Così fa sgorgare dell’acqua per Israele, tuttavia Mosè e Aronne non introdurranno quell’assemblea nella terra promessa: anch’essi avevano dubitato della presenza misericordiosa di Dio, e per questo non entreranno nella terra che tanto avevano desiderato.


Salmo Responsoriale

 


Vangelo Mt 16,13-23 | Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: "La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: "Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai". Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!".