Rut e Booz
Rut e Booz
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Rt 2,1-3.8-11.4,13-17 | Noemi aveva un parente da parte del marito, un uomo altolocato della famiglia di Elimèlec, che si chiamava Booz. Rut, la moabita, disse a Noemi: "Lasciami andare in campagna a spigolare dietro qualcuno nelle cui grazie riuscirò a entrare". Le rispose: "Va' pure, figlia mia". Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori. Per caso si trovò nella parte di campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlec. Allora Booz disse a Rut: "Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo. Non allontanarti di qui e sta' insieme alle mie serve. Tieni d'occhio il campo dove mietono e cammina dietro a loro. Ho lasciato detto ai servi di non molestarti. Quando avrai sete, va' a bere dagli orci ciò che i servi hanno attinto". Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: "Io sono una straniera: perché sono entrata nelle tue grazie e tu ti interessi di me?". Booz le rispose: "Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso gente che prima non conoscevi. Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio. E le donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli". Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: "È nato un figlio a Noemi!". E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Rut 2,1-3.8-11; 4,13-17 | In questa trama di amicizia tra Noemi e Rut il Signore realizza il suo piano di salvezza. Potremmo dire che il terreno dei legami per-sonali, quelli dell’amicizia e della solidarietà, rappresenta il luogo privilegiato dell’azione di Dio. Rut, pur essendo donna e straniera, nel campo di Booz si comporta come un lavoratore instancabile, con un’audacia del tutto straordinaria. E non lo fa per caso: in lei c’è una determinazione che sgorga dall’amicizia. Il legame con Noemi è talmente forte da farle prendere l’iniziativa. A Booz, uomo ricco e di prestigio, non sfugge quella donna straniera che si comporta in maniera così straordinaria nel lavoro sulle sue terre. E, se in genere è l’uomo che esce a cercare la donna, o almeno ha intenzione di trovare una sposa, in Rut accade il contrario: è Booz a dirle che i suoi servitori le offriranno da bere, che può bere l’acqua che le daranno. Ed è lui che le dice ciò che ha sentito su di lei, ciò che lei ha fatto per Noemi. Booz la tratta fin dall’inizio in maniera diversa: chiede ai servi di rispettarla e lui la tratta come se fosse già sua moglie. E, dopo che è stata invitata a fermarsi, Rut si sorprende a sua volta dell’interesse di Booz ma soprattutto del suo discorso. Booz le dice: «Come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria…», riecheggiando le parole della vocazione di Abramo: «Lascerà suo padre e sua madre…» (Gen 2,24). Rut torna quindi a casa di Noemi, e qui l’anziana comincia a leggere la sua storia di amicizia come una benedizione non solo per lei ma per il futuro dello stesso Israele.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 127(128)

R. Benedetto l'uomo che teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.

La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa. R.

Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.


Vangelo Mt 23,1-12 | Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.