Sul Sinai, monte dell’alleanza
Sul Sinai, monte dell’alleanza
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Es 19,1-2.9-11.16-20 | "Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dalla terra d'Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte. Il Signore disse a Mosè: 'Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te'. Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: 'Va' dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo. Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì."


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Esodo 19,1-2.9-11.16-20b | Nel descrivere la consegna delle tavole della Legge, l’autore sacro mette in rilievo i sentimenti di timore suscitati tra gli israeliti dall’apparizione divina: «Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi… tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore». Tutto il popolo si fermò sotto il monte, mentre Mosè, salito sul monte, «parlava e Dio gli rispondeva con una voce». La fede, l’alleanza nasce in questo dialogo: Dio parla a Mosè. È la parola ciò che stabilisce il legame tra Dio e il popolo. Dio parla, la sua parola è trasmessa a Israele attraverso Mosè, il quale poi riferisce a Dio la risposta del popolo. La mediazione di Mosè è dunque fondamentale ed è in funzione della trasmissione di una parola che ha bisogno di chi la ascolti e la comunichi, perché altrimenti resta indeterminata, come un suono vuoto. Ma oltre la parola c’è anche il vedere, pur con tratti paradossali: Israele assiste a una manifestazione impressionante di fenomeni naturali, ma in realtà non vede Dio. Quella che in realtà è chiarissima è l’inaccessibilità di Dio. Egli è il santo, ossia il separato. Ci sono però i segni della sua presenza, della sua azione, della sua forza di cambiamento. Il suo volto resta inaccessibile, ma non lontano, non estraneo. Egli si rende presente tra gli uomini attraverso la sua Parola e i segni che rimandano alla sua presenza. Verrà il giorno in cui scenderà personalmente sulla terra, attraverso la sua Parola che prende carne, Gesù.


Salmo Responsoriale

Da Dn 3,52-56

R. A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.


Vangelo Mt 13,10-17 | "Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: 'Perché a loro parli con parabole?'. Egli rispose loro: 'Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca! Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!"