Paolo a Efeso
Paolo a Efeso
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura At 19,1-8 | Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo".

Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?"
"Il battesimo di Giovanni," risposero.

Disse allora Paolo: "Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.

Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Atti 19,1-8 | Paolo giunge a Efeso, una città ricca e popolosa, capitale della provincia dell’Asia, e situata all’incrocio delle principali vie marittime e terrestri tra Oriente e Occidente. Qui l’apostolo vi resta per ben tre anni, facendone il centro della sua missione. Da Efeso, infatti, parte per fondare comunità in altre città, e scrive varie lettere, come quella ai corinzi. Appena giunge in città, Paolo trova alcuni discepoli del Battista. Si tratta di una dozzina di persone facenti parte di un gruppo che faceva riferimento al Battista e che aveva avuto una qualche diffusione nella regione. Si fece compagno di quel piccolo gruppo di «discepoli di Giovanni». È una piccola vicenda che mostra l’attenzione pastorale di Paolo nel cogliere ogni occasione per annunciare il Vangelo, nell’essere attento alle domande, talora nascoste nel cuore degli uomini, che tuttavia anelano all’incontro con Gesù. Paolo ha letto la loro domanda, l’ha colta e si è fatto compagno del loro cammino spirituale: ha comunicato loro il Vangelo si-no a che è giunto il momento del battesimo. E, mentre l’apostolo impone loro le mani, lo Spirito Santo scende nel cuore di quegli uomini e li trasforma in discepoli di Gesù. Lo Spirito mostra immediatamente la sua forza a quei nuovi battezzati che presero a parlare nelle lingue e a profetare, nota Luca. Paolo insegna a essere attenti al bisogno di Vangelo, di aiuto, di misericordia che è nascosto nel cuore di tanti.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 67(68)

R. Regni della terra, cantate a Dio.
Oppure:
R. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio. R.

I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome. R.

Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.


Vangelo Gv 16,29-33 | Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio".

Rispose loro Gesù: "Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!".