La colletta per Gerusalemme
La colletta per Gerusalemme
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura 2Cor 8,1-9 | Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità. Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l'aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest'opera generosa. E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

2 Corinzi 8,1-9 | Paolo sentiva il debito di riconoscenza per la comunità “madre” di Gerusalemme che stava attraversando un momento particolarmente difficile. Anche noi – con un salto di duemila anni –, dovremmo sentire un debito analogo di fronte al dramma che la terra di Gesù sta vivendo. In questi ultimi tempi la situazione si è aggravata in maniera pericolosissima. E chiede a noi una partecipazione effettiva. A partire dalla preghiera. Paolo aveva organizzato una colletta nelle comunità da lui fondate, mostrando così una giusta solidarietà delle altre comunità sia con quella di Gerusalemme sia con gli apostoli. La fraternità cristiana – come emerge nei “sommari” degli Atti degli Apostoli che descrivono la vita della comunità – era fatta anche della concretezza dell’aiuto vicendevole. Partecipare alla colletta, come era avvenuto per le comunità della Macedonia che erano piuttosto povere, significava partecipare a una grazia straordinaria perché l’amore verso chi ha bisogno arricchisce più coloro che danno che quelli che ricevono. Come del resto Gesù stesso aveva detto, secondo quanto lo stesso Paolo riporta agli anziani di Efeso: «Si è più beati nel dare che nel ricevere!» (At 20,35). I macedoni avevano compreso il senso dell’amore evangelico: non diede-ro infatti solo le offerte, ma – come dice Paolo – «Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio» (v. 5). L’apostolo li presenta come un modello di solidarietà. Per i cristiani il comandamento dell’amore sgorga dall’esempio stesso di Gesù che «da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». I discepoli debbono guardare il Signore perché si realizzi quello scambio di doni, che non lascia nessuno nell’indigenza.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 145(146)

R. Loda il Signore, anima mia.

Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto. R.
 
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre. R.
 
Rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
 
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.


Vangelo Mt 5,43-48 | Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.