Inizia la persecuzione e la missione della prima comunità
Inizia la persecuzione e la missione della prima comunità
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura At 8,1-8 | Saulo approvava la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Atti 8,1b-8 | La lapidazione di Stefano segna una tappa importante nella storia della prima comunità cristiana. Iniziava la storia del martirio cristiano, come del resto Gesù stesso aveva detto parlando anche di sé: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Qualche secolo dopo, un sapiente cristiano, Tertulliano, di fronte all’incrudelirsi delle persecuzioni dei cristiani, dirà: «Il sangue dei martiri è seme dei cristiani». In effetti, la feroce lapidazione di Stefano non mirava unicamente alla sua eliminazione, ma al tentativo di bloccare sul nascere la predicazione cristiana: scatenò infatti una violenta persecuzione contro quei primi seguaci di Gesù di Nazareth. Luca scrive che alcuni poterono rimanere a Gerusalemme, mentre molti altri dovettero fuggire verso Antiochia. E la predicazione del Vangelo continuò in questa città. La Parola di Dio non si lascia incatenare. Se i discepoli le sono fedeli, la predicazione ne viene rafforzata. Si può dire perciò che la repressione della comunità di Gerusalemme, invece di frenare, accelerò l’allargamento della predicazione del Vangelo nelle altre città. L’amore cristiano porta a «dare la propria vita» per il Vangelo e per i fratelli soprattutto più poveri. È quanto testimonia anche Filippo, un altro dei sette diaconi. Egli – ma è l’esempio di tanti altri discepoli di quella prima Chiesa di cui non conosciamo il nome – allargò la predicazione alla regione della Samaria e nuovi prodigi avvenivano tra il popolo. La Parola di Dio cresceva nel cuore di tanti e altrettanto cresceva la comunità.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 65(66)

R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza dòmina in eterno. R.


Vangelo Gv 6,35-40 | Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno".