Pietro giustifica la sua missione ai pagani
Pietro giustifica la sua missione ai pagani
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura At 11,1-18 | Gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: "Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!". Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo:

"Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: 'Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!'. Io dissi: 'Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca'. Nuovamente la voce dal cielo riprese: 'Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano'. Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo.

Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: 'Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia'. Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: 'Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo'.

Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?".

All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!".


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Atti 11,1-18 | L’episodio di Pietro in casa di Cornelio e della sua famiglia aveva scandalizzato i cristiani di Gerusalemme, tanto che appena Pietro torna in città, «i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: “Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!”». Tornano in mente le accuse che i farisei rivolgevano a Gesù perché andava nelle case dei peccatori e mangiava con loro. Accade la stessa cosa, seppure su piani diversi, anche oggi quando tra cristiani, o tra comunità, si alzano barriere di ordine etnico, tribale, nazionale o anche culturale. Oppure quando si cede a una mentalità che non conosce la misericordia, magari affermando di difendere la verità, come se possa esserci contrasto tra le due. Gesù è venuto ad abbattere ogni divisione e separazione, ogni chiusura e ogni formalismo legalista. Pietro parla alla comunità di Gerusalemme e racconta che quanto aveva fatto veniva direttamente dall’ispirazione di Dio. È infatti lo Spirito Santo, non certo le regole o le consuetudini, che regolano la vita della Chiesa. Non dobbiamo dimenticare quel che Gesù disse agli apostoli prima di lasciarli: «Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,25). Quei credenti di Gerusalemme, dopo aver ascoltato Pietro, «si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: “Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!”». Una frontiera era stata superata: davanti agli apostoli si apriva ora il mondo intero.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 41(42) e 42(43)

R. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. R.


Vangelo Gv 10,1-10 | "In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei".

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".