Abramo, padre di una moltitudine di nazioni
Abramo, padre di una moltitudine di nazioni
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Gen 17,3-9 | Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: "Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio". Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione."


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Genesi 17,3-9 | L’esperienza dell’esilio e della dominazione straniera – l’epoca nella quale è stata scritta questa pagina biblica – aveva ridotto Israele a un piccolo resto che vedeva messa a dura prova la promessa fatta da Dio di essere un popolo grande e numeroso e di possedere una terra fertile da abitare, una patria stabile ove prosperare e un luogo sicuro ove vivere in pace. In questi momenti di schiavitù, di privazioni e di sofferenza Israele si ricorda delle promesse antiche, di quella «alleanza perenne» fatta da Dio ad Abramo di farlo diventare «padre di una moltitudine di nazioni» e di abitare nella terra di Canaan. Nel rievocare questa alleanza il popolo di Israele non richiama semplicemente un’antica memoria, non ritorna al ricordo di un passato glorioso; rende attuale quella promessa. È così ogni volta che si ascoltano le Scritture, anche per noi discepoli di Gesù. Quando si apre il libro delle Sacre Scritture, soprattutto nei momenti della preghiera comune, è il Signore che scende nuovamente in mezzo al suo popolo e ci parla, ci ricostruisce appunto come un popolo che sta in ascolto della sua Parola, ci rafforza con il suo Spirito, ci ridona il suo sogno, ci rinvigorisce la vocazione di essere testimoni del suo amore nel mondo e ci assicura la promessa del futuro. Per questo può chiedere ad Abramo e anche a noi: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».


Salmo Responsoriale

Dal Sal 104 (105)

R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R.
 
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. R.
 
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R.


Vangelo Gv 8,51-59 | "In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno". Gli dissero allora i Giudei: "Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: 'Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno'. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?". Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: 'È nostro Dio!', e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia". Allora i Giudei gli dissero: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?". Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono". Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.