Lettura Is 1,10.16-20 | Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova. "Su, venite e discutiamo - dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato".
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Isaia 1,10.16-20 | Il profeta, evocando la città di Gomorra, richiama l’imminenza del giudizio di Dio anche sul popolo di Gerusalemme. E avverte tutti con severità: «Ascoltate la parola del Signore,… prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio!» (v. 10). Il Signore non si rivolge al popolo con generiche parole di esortazione. Non concepisce infatti il rapporto con il suo popolo in maniera irenica o freddamente rituale. L’alleanza stretta sul Sinai richiede una responsabilità vicendevole. Nelle pagine della Scrittura più volte il Signore chiarisce che non ama un culto rituale distaccato dalla ricerca della giustizia e dall’amore per i poveri. E il profeta non manca di ricordare a tutti quale sia il pensiero di Dio: «Allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni» (v. 16). E ancora: «Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, di-fendete la causa della vedova» (v. 17). È questo il modo di rendere il vero culto a Dio. Non può esserci separazione tra il culto liturgico dell’altare e il culto della giustizia e della vicinanza ai poveri. Sono due culti inseparabili, inscindibili. E chi li pratica rientra nell’orizzonte di quella infinita misericordia che salva da qualunque peccato. Dice infatti il Signore: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana» (v. 18). È la vittoria dell’amore di Dio su ogni peccato, purché ci lasciamo abbracciare da lui, purché ci lasciamo amare e ammaestrare da lui: «Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra» (v. 19).
Salmo Responsoriale
Dal Sal 49(50)
R. A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
oppure:
R. Mostraci, Signore, la via della salvezza.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili. R.
Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle? R.
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio. R.
Vangelo Mt 23,1-12 | Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato."