Lettura Eb 2,5-12 | Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato: Che cos'è l'uomo perché di lui ti ricordi o il figlio dell'uomo perché te ne curi? Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l'hai coronato e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio - per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria - rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Ebrei 2,5-12 | «Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?». La citazione del Salmo 8 viene fatta dall’autore della lettera per ricordare ai credenti lo straordinario amore di Dio: per salvare l’uomo dal potere del male e della morte, non solo non resta a guardare dall’alto dei cieli, ma invia il suo stesso Figlio perché si prenda cura di noi e ci salvi. Dio non è lontano da noi, tutt’altro. Quando infatti la sofferenza ci coglie, si accosta sino a prendere su di sé il nostro dolore e le nostre sofferenze. Il suo amore per noi è davvero senza limiti. Ha inviato il suo stesso Figlio sulla terra per «condurre molti figli alla gloria» (v. 10). Il Figlio è sceso nel più profondo della storia umana per raccogliere tutti e portarli salvi nel cielo, divenendo così «il capo che guida alla salvezza» (v. 10) tutti gli uomini. È Figlio di Dio, ma non si è vergognato di noi, del nostro peccato, della nostra povertà. Anzi, ha detto al Padre: «Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea» (v. 12). Per quei cristiani che vivevano sotto l’incubo delle persecuzioni e delle sofferenze, quest’annunzio rappresentava una grande consolazione. Accogliamo anche noi queste parole perché sono ancora oggi fonte di consolazione per chi soffre e per chi è oppresso. Gesù è divenuto il «sommo sacerdote» per i credenti e per l’intera umanità. È la prima volta che nel Nuovo Testamento viene utilizzato per Gesù il titolo di «sommo sacerdote». L’appellativo non lo allontana dagli uomini, al contrario lo rivela come il vero intercessore che salva. Uniti a Gesù diveniamo anche noi sacerdoti che intercedono presso l’altare di Dio per i malati, i perseguitati e per l’intera umanità.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 8
R. Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi? R.
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. R.
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari. R.
Vangelo Mc 1,21b-28 | Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: 'Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!'. E Gesù gli ordinò severamente: 'Taci! Esci da lui!'. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: 'Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!'. La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.