Lettura Eb 4,12-16 | Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Ebrei 4,12-16 | L’autore della Lettera agli Ebrei, questo singolare predicatore, loda la Parola di Dio che «è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore». La Parola di Dio ci comprende molto di più di quanto noi comprendiamo noi stessi. Per questo il discepolo è invitato ad affidarsi ad essa se vuole conoscere le profondità del proprio cuore; e deve ascoltarla se desidera vivere la pace e la salvezza per sé e per il mondo. Nella Scrittura, infatti, è Dio stesso che parla. Oggi parla anche a noi. La Parola è luce per i nostri passi e per quelli di chiunque si lascia illuminare: «Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto». Certo quando si ascolta la Parola di Dio e la si fa propria essa penetra dentro l’anima e la taglia, la divide, perché ci porta a vedere il male che facciamo e il bene che non perseguiamo. Ma chi accetta di divenire discepolo della Parola e cambia la sua vita per conformarla ai sentimenti di Dio, trova misericordia, perdono, gioia grande e amicizia con Dio e con i fratelli. Nella seconda parte del brano c’è un’affermazione del predicatore tesa a rincuorare i lettori cristiani che stanno vivendo un momento difficile a motivo delle forti opposizioni degli ambienti ostili al Vangelo. Gesù conosce bene le nostre difficoltà e le nostre debolezze perché «egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato». La sua compassione per noi nasce dal fatto che egli è venuto ad abitare in mezzo a noi e ha conosciuto nella sua stessa carne la nostra debolezza, che, nella sua compassione, ha portato con il suo corpo sino al cielo.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18(19)
R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. R.
Vangelo Mc 2,13-17 | Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: 'Seguimi'. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: 'Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?'. Udito questo, Gesù disse loro: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori'.