Il ministero di Paolo
Il ministero di Paolo
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Rm 15,14-21 | Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po' di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all'obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Romani 15,14-21 | Con queste parole rivolte ai cristiani di Roma l’apostolo sembra voler ricordare all’intera Chiesa e a tutte le comunità cristiane il compito della nuova comunicazione del Vangelo, sia nelle terre già da tempo cristiane sia in quelle ove il Vangelo è giunto da poco. La missione della Chiesa possiamo dire che è ancora agli inizi. È agli ini-zi per noi cristiani di antica evangelizzazione perché ci sono molte pagine del Vangelo che dobbiamo comprendere nel loro senso profondo, come le pagine della pace e dell’amore per i nemici. La concentrazione su temi e problemi organizzativi rischia talora di distoglierci dal primato della comunicazione del Vangelo che era il vero “onore” di Paolo e che deve divenire “l’onore” della Chiesa di oggi. In effetti ci sono tante parti della terra, penso alla grande Asia, ove il Vangelo deve essere ancora annunciato. È una delle grandi sfide che i cristiani di oggi debbono raccogliere anche da questa Lettera di Paolo ai Romani. L’apostolo, che si vantava di non aver battezzato nessuno, intendeva la predicazione del Vangelo tra i pagani come un “servizio sacerdotale”: comunicando il Vangelo offriva a Dio coloro che lo accoglievano.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)

R. Agli occhi delle genti il Signore ha rivelato la sua giustizia.
oppure:
R. La salvezza del Signore è per tutti i popoli.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.


Vangelo Lc 16,1-8 | Diceva anche ai discepoli: "Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: 'Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare'. L'amministratore disse tra sé: 'Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua'. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: 'Tu quanto devi al mio padrone?'. Quello rispose: 'Cento barili d'olio'. Gli disse: 'Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta'. Poi disse a un altro: 'Tu quanto devi?'. Rispose: 'Cento misure di grano'. Gli disse: 'Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta'. Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce."