Miti e umili di cuore
Miti e umili di cuore
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Gal 6,14-18 | Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Matteo 11,25-30 | Oggi celebriamo la festa di san Francesco di Assisi, ricordando la sua morte avvenuta nella notte del 3 ottobre 1226. In lui il Vangelo diventò lievito di fraternità universale. La pagina evangelica che la liturgia ci offre in questa festa riporta una delle preghiere di Gesù. È un ringraziamento di Gesù al Padre perché si è chinato sui piccoli, rivelando loro il mistero del suo amore che salva, un mistero nascosto da secoli e che neppure i sapienti avrebbero potuto comprendere se Dio stesso non lo avesse rivelato: Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo stesso Figlio per salvare gli uomini dal potere del male e della morte. Ed è piaciuto al Padre di salvare gli uomini partendo dai più piccoli e dai più deboli. È il «privilegio dei poveri», di cui parla la vicenda biblica sin dalle prime pagine e ancora oggi presente nella vita dei discepoli di Gesù. Papa Francesco non cessa di ricordarcelo con il suo stesso esempio. Proprio per questo ha scelto il nome del santo di Assisi, che esorta ancora oggi con il suo esempio a iscriverci anche noi tra i piccoli che hanno accolto e vissuto questo amore. San Francesco fa parte di quella lunga schiera di credenti che come un filo rosso attraversa venti secoli di storia cristiana: la preferenza di Dio per i poveri e i deboli. È di qui che Dio parte per salvare il mondo. Francesco ha ripercorso l’antica vicenda dei discepoli di Gesù: essi, gente semplice e disprezzata, furono scelti da Gesù come Apostoli del regno. Attraverso i discepoli di oggi Gesù continua a rivolgersi oggi alle folle stanche di questo mondo e a dire loro: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro».


Salmo Responsoriale

Dal Sal 15 (16)

R. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.
 
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.
 
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.


Vangelo Mt 11,25-30 | In quel tempo Gesù disse: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".