Chi rimane in Dio non pecca
Chi rimane in Dio non pecca
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura 1Gv 2,29–3,6 | Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui. Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

1Giovanni 2,29–3,6 | Giovanni esorta la comunità a operare nella giustizia, ossia a vivere rimanendo nell’amore di Dio. La giustizia di Dio è l’amore, perché Dio stesso è amore. L’apostolo può affermare che «chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui». L’amore – l’agape – è la sostanza della vita cristiana, perché è la sostanza stessa di Dio. Chi vive nell’amore viene da Dio. L’apostolo sa bene che ci troviamo nel cuore del mistero di Dio ed esorta a contemplarlo: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». L’amore di Dio, che salva dal peccato e dalla morte, rende i cristiani “incomprensibili” alla mentalità di questo mondo. C’è, in effetti, una insopprimibile dimensione di estraneità del Vangelo alla mentalità del mondo che richiede ai discepoli una testimonianza dai tratti eroici. L’amore di Dio, infatti, è totale gratuità, ossia è amore senza limiti, anche verso i nemici. In un mondo in cui l’interesse per sé e l’idolatria del profitto sono comandamenti indiscussi, il Vangelo non può non suonare come uno scandalo. Nella storia della Chiesa infatti non sono mai mancati cristiani che hanno testimoniato l’eroismo dell’amore sino alla effusione del proprio sangue. Ma verrà il tempo in cui la vittoria dell’amore sarà evidente, si imporrà, e i cristiani, che ora vedono come in uno specchio, vedranno il volto del loro Signore «così come egli è», scrive Giovanni, riecheggiando il «faccia a faccia», di cui l’apostolo Paolo scrisse ai corinzi (1Cor 13,12).


Salmo Responsoriale

Dal Sal 97(98)

R. Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
oppure:
R. Esultiamo nel Signore, nostra salvezza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.


Vangelo Gv 1,29-34 | Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: ‘Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele’. Giovanni testimoniò dicendo: ‘Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio.