Chi è nato da Dio non può peccare
Chi è nato da Dio non può peccare
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura 1Gv 3,7-10 | Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto come egli è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

1Giovanni 3,7-10 | Già nel suo Vangelo, Giovanni riporta le parole che Gesù disse a proposito del diavolo: è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44). Ebbene, Gesù è venuto a liberarci dal potere del diavolo che ci spinge al peccato, alla menzogna. L’apostolo sa bene che il peccato continua a essere presente nella vita dei cristiani, anzi è scontato che ci sia. La scelta che i discepoli sono chiamati a fare è quella di praticare la giustizia. Ma questo è possibile unicamente se restiamo legati a Gesù, se rimaniamo in lui e nel suo amore. Chi resta legato a Cristo viene alimentato dalla sua linfa vitale, dal suo amore e può portare perciò frutti buoni. Torna in mente la parabola giovannea della vite e i tralci (Gv 15,1-5). L’apostolo non intende dire che i credenti non cadano nei peccati. Ma se conservano l’amore di Dio nei loro cuori, essi hanno già vinto radicalmente il male e vivono nella comunione con Dio e con i fratelli. Per questo «non possono peccare». E’ un’affermazione audace. Con essa Giovanni vuole far comprendere ai discepoli la saldezza che si raggiunge se si vive nella comunione con il Signore e con i fratelli. Anche se tutti siamo peccatori, e lo siamo davvero, rimane tuttavia radicato in noi il “germe divino” che ci guida sulla via dell’amore. Chiunque è nato da Dio – ribadisce Giovanni – non pecca perché l’amore di Dio rimane in lui per mezzo dello Spirito. E lo Spirito fa compiere le opere di Dio. Per questo i figli di Dio si distanziano dai figli dell’iniquità. Questi ultimi, infatti, non praticano la giustizia, non osservano l’unico comandamento, quello dell’amore, che porta a legarsi a Dio e ai fratelli. È nell’amore che si manifesta la vera giustizia.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 97(98)

R. Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
oppure:
R. Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne. R.

Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.


Vangelo Gv 1,35-42 | Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: ‘Ecco l’agnello di Dio!’. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ‘Che cosa cercate?’. Gli risposero: ‘Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?’. Disse loro: ‘Venite e vedrete’. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: ‘Abbiamo trovato il Messia’ - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: ‘Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa’ - che significa Pietro.