Gesù sacerdote e vittima
Gesù sacerdote e vittima
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Eb 2,14-18 | Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ebrei 2,14-18 | Gesù non è solo un sacerdote esemplare, è il «sommo sacerdote», il più grande perché «non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura». Si è preso cura degli uomini, ne ha sanato le malattie, ne ha accompagnato la fragilità, ne ha confortato il cuore affaticato: è davvero «un sommo sacerdote misericordioso». Ha voluto avere «in comune carne e sangue» con gli uomini, condividendone tutto: come i poveri anch’egli ha sofferto la fame e la sete, come i perseguitati a causa della giustizia anch’egli è stato insultato, come i carcerati anch’egli è stato incarcerato. Sì, «proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova», scrive l’autore della lettera. Infatti, come i condannati a morte, anche Gesù ha ricevuto una sentenza capitale e, mite e umile di cuore, ha intrapreso la via del Calvario. Crocifisso innocente, Gesù ha fatto della croce l’altare del sacrificio di cui è stato sommo sacerdote e vittima. Sulla croce ha portato il peccato degli uomini e, perdonando coloro che lo uccidevano, ha perdonato l’umanità intera: si è offerto in sacrificio «allo scopo di espiare i peccati del popolo». È il mistero di un amore davvero grande e senza limiti: Gesù crocifisso, anziché maledire, fa della croce il luogo di benedizione per tutti. Da questo altare, Cristo sommo sacerdote agisce per conto del popolo, perdona e propone agli uomini una legge diversa: non quella della vendetta, ma quella della misericordia e del perdono. Gesù, «in tutto simile ai fratelli», diviene partecipe della loro più grande debolezza, la morte. Di questo mistero di amore continuiamo a rendere grazie e soprattutto non cessiamo di legarci a colui che è sceso in mezzo a noi per renderci partecipi della sua stessa vita.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 104(105)

R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie. R.
 
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto. R.
 
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. R.
 
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R.


Vangelo Mc 1,29-39 | Subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: 'Tutti ti cercano!'. Egli disse loro: 'Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!'. E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.