Lettura Is 26,1-6 | In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda: ‘Abbiamo una città forte; mura e bastioni egli ha posto a salvezza. Aprite le porte: entri una nazione giusta, che si mantiene fedele. La sua volontà è salda; tu le assicurerai la pace, pace perché in te confida. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna, perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l’ha rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo. I piedi la calpestano: sono i piedi degli oppressi, i passi dei poveri’.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Isaia 26,1-6 | Il profeta che canta la città costruita dal Signore esorta i suoi abitanti ad avere sempre le porte aperte; le porte della città e quelle del cuore, come Papa Francesco non cessa di esortare. La città è il luogo dell’accoglienza e della convivenza pacifica tra le diverse realtà, luogo ove anche i poveri debbono trovare un posto dignitoso per vivere. La città è per definizione plurale e pacifica. La profezia di Gerusalemme, la città che fa spazio a tutti, anche ai più deboli, si contrappone alla città che non contrasta o peggio favorisce le disuguaglianze. Scrive il profeta: il Signore «ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l’ha rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo». Una città che lascia proliferare la distanza tra i ricchi e i poveri è una città che Dio stesso rovescerà. La parola del profeta è un invito anche alle città di oggi perché rovescino la consuetudine purtroppo normale di scartare i deboli, di emarginare i poveri, di allontanare gli stranieri. Altrimenti saranno esse stesse rovesciate e rase al suolo. Ma il Signore che protegge i poveri e gli oppressi, darà a loro in eredità la terra: «I poveri avranno in eredità la terra e godranno di una grande pace» (Sal 37,11).
Salmo Responsoriale
Dal Sal 117(118)
R. Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti. R.
Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza. R.
Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.
Vangelo Mt 7,21.24-27 | Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.