Lettura Is 48,17-19 | Dice il Signore, tuo redentore, il Santo d’Israele: ‘Io sono il Signore, tuo Dio, che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare. Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare. La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena. Non sarebbe mai radiato né cancellato il suo nome davanti a me’.
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Isaia 48,17-19 | Il profeta ricorda al popolo di Israele, facilmente preda della tentazione di allontanarsi dal Signore per cercare altre strade, che è Dio a guidarli sulla via della salvezza. Tutti oggi sperimentiamo, come Israele allora, quanto è dura la vita quando viene vissuta lontano da Dio. I primi a sperimentarne la durezza sono i più deboli, i poveri, i quali pagano il prezzo amaro di essere scartati e abbandonati ai margini della vita. Dio sta vicino al suo popolo, lo accompagna e chiede di essere riconosciuto e amato. Ma quando ci si abitua a vivere senza la coscienza della presenza di Dio facilmente cediamo a una vita grigia e violenta. Ed ecco, il Signore si rivolge nuovamente a noi: «Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume e la tua giustizia come le onde del mare». Abbiamo bisogno di ritornare ad ascoltare la Parola di Dio e a scorgere i segni della presenza del Signore nei nostri giorni, nelle nostre comunità, nelle nostre società, lasciando che sia il Signore a guidare i nostri passi. Saremo certi che li guiderà con efficacia sulla via dell’amore e della pace. Attraverso la sua Parola, che non manca di inviarci, il Signore continua a parlarci per discernere nei nostri giorni la sua via: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare» (v. 17). La fedeltà nell’ascolto della sua Parola è una benedizione per la nostra vita.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 1
R. Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.
È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.
Vangelo Mt 11,16-19 | A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: ‘Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!’. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: ‘Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori’. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie.