Il Signore prepara un banchetto per tutti i popoli
Il Signore prepara un banchetto per tutti i popoli
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Is 25,6-10a | Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: ‘Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte’. Moab invece sarà calpestato al suolo, come si pesta la paglia nel letamaio.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Isaia 25,6-10a | La salvezza è presentata un banchetto preparato dal Signore sul monte Sion per tutti i popoli, nessuno deve esserne escluso. E’ la profezia che ci viene donata in questo tempo di Avvento perché possiamo imprimerla nella nostra mente. E’ frequente purtroppo ancora oggi che i cristiani pensino alla salvezza in maniera individuale, come se riguardasse solo se stessi o il proprio gruppo. Di fronte alla profezia del banchetto universale stride la triste e crudele esclusione di tanti non solo dal banchetto “di grasse vivande”, ma anche dalle briciole che cadono dalla mensa dei ricchi, come Gesù dirà nella parabola del povero Lazzaro. La globalizzazione, che pure ha portato benefici per tanti, non ha ancora allargato la tavola perché tutti possano prendervi parte. Il Signore invia il suo figlio perché questa profezia possa realizzarsi. Non dimentichiamo: non solo nessuno si salva da solo e, soprattutto, non c’è una salvezza solo per alcuni. Ed è il Signore stesso che la prepara per tutti, come ci dice il profeta: il Signore prepara con le sue mani il banchetto per tutti i popoli e tutti possano gustare la dolcezza della comunione con Dio e tra loro. Anche Gesù – consapevole di questa tradizione profetica –, ripropone la visione del regno dei cieli come un banchetto (Lc 14,15-24) a cui Dio invita «poveri, storpi, zoppi, ciechi». E nel banchetto di cui Gesù parla sono i ricchi ad essere assenti, non perché esclusi ma perché lo rifiutano. Il banchetto del regno, tuttavia, non arriva solo alla fine dei tempi. Il Signore è all’opera già da ora. Nel suo banchetto, viene eliminato subito il “velo” del dolore che copre gli ultimi della terra, gli scartati. Purtroppo, la fraternità tra i popoli cresce lentamente, mentre avanzano le guerre, i conflitti, le ingiustizie, la violenza e, con esse, anche la morte. E tuttavia con l’apostolo Paolo possiamo dire: «Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo» (1Cor 15,55-57).


Salmo Responsoriale

Dal Sal 22(23)

R. Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia. R.
 
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
 
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
 
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.


Vangelo Mt 15,29-37 | Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: ‘Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino’. E i discepoli gli dissero: ‘Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?’. Gesù domandò loro: ‘Quanti pani avete?’. Dissero: ‘Sette, e pochi pesciolini’. Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.