Buongiorno,
Papa Francesco stamattina ci ha di nuovo incoraggiato ad andare avanti.
E lo facciamo, convinti come siamo che lo sviluppo scientifico e tecnologico in cui siamo immersi – uno straordinario ‘cambiamento d’epoca’ – imponga una riflessione sulla questione antropologica. Dopo gli appuntamenti di questi anni, dedicati alla roboetica, all’Intelligenza Artificiale, alle nuove tecnologie, abbiamo deciso di affrontare un interrogativo esigente e inderogabile: la questione antropologica, la domanda sul senso del cammino che l’umanità sta compiendo.
L’urgenza del tema si è imposta pensando al nostro futuro come specie umana, che oggi presenta il rischio di scomparire per autodistruzione o per superamento. Abbiamo quindi messo al centro dei lavori di quest’anno la questione antropologica in modo diretto, anche perché diventa sempre più insistente nel dibattito pubblico, non solo in ambito ecclesiale e accademico.
La novità dei ritrovati tecnico-scientifici, a volte produce un effetto di disorientamento e una sensazione di precarietà che può spingere l’opinione pubblica verso posizioni negative, nella nostalgia di certezze che sembrano scomparire. Per questo serve un dialogo tra i saperi ed una visione dell’umanità e del suo futuro, insieme ad una riflessione etica sui prodotti del sapere umano.
Grazie.